sabato 23 febbraio 2013

Informazioni utili

Elenco qua tutte le informazioni utili per il tesseramento.



Innanzitutto il modulo, scaricabile qua: http://www.mediafire.com/?ia2h7d71lq2v7h8
(cliccate sul rettangolino verde con la scritta Download)

Per chi abita lontano da Fidenza, è possibile fare un versamento, tramite bonifico bancario, da inviare a:

Associazione Culturale Amici della Vecchia Talpa
IBAN IT 77 H 05034 65731 000000001675
Banco Popolare Agenzia di Fidenza - via Cornini Malpeli


Abbiamo anche un documento fondativo e programmatico della nostra associazione culturale, scaricabile da questo link: http://www.mediafire.com/?r9claz7l0k75vzd

(anche qua, cliccate sul rettangolino verde con la scritta Download)

La nostra casella di posta elettronica: amicivecchiatalpa@gmail.com
E anche il link alla pagina Facebook dell'associazione: https://www.facebook.com/pages/Amici-della-Vecchia-Talpa/264250527040470

Ricordo per i residenti a Fidenza, che tranne domenica e giovedì, tutti i pomeriggi dalle 17 alle 19 sarà presente nella libreria un volontario dell'associazione, per tesseramenti o anche informazioni.

Nelle puntate precedenti...


Per iniziare, questa è la nota di Luca Frazzi, apparsa nella pagina Facebook di "Amici della Vecchia Talpa". La pubblico anche qua giusto per fare il punto della situazione, e far conoscere a tutti gli altri come è nata questa associazione. 


13.02.2013

Salve, sono Luca Frazzi, ex-libraio. Staccate i cellulari e regalatemi dieci minuti del vostro tempo perché sto per fare una cronistoria di certi eventi recenti che potrebbero (e dovrebbero) interessare anche voi.
Lunedì 21 gennaio sul mio profilo Facebook pubblicavo questa lettera:

Da tempo sentiamo parlare di “fine della crisi”, di “inversione di tendenza” e di “luce in fondo al tunnel”. Sarà. Intanto, però, La Vecchia Talpa chiude. L’ultima gestione dopo sette anni di attività è costretta ad arrendersi ai meccanismi irreversibili del mercato moderno, lo stesso che riempie autogrill e centri commerciali di libri scontati sminuiti nella loro essenza e costringe le librerie a diventare “altro”, megastore impersonali nei quali l’ultimo saggio di Mancuso è esposto tra scatole di tonno e dvd di Pieraccioni (con tutto il rispetto per il tonno). Sette anni di attività nei quali la libreria non è stata solo uno spazio commerciale ma qualcosa di radicalmente, ingenuamente diverso. Un luogo nel quale, seppure nella scarsità dei mezzi e nella pressoché totale indifferenza da parte delle istituzioni, si è data importanza al libro e si è prodotto cultura. Più che un semplice negozio, un luogo di aggregazione nel quale si sono incrociate e conosciute persone di diversa estrazione sociale, politica ed anagrafica. La Vecchia Talpa nei suoi sette anni di vita ha offerto alla cittadinanza le presentazioni di 160 libri, ha dato la possibilità di incontrare personalmente 200 autori, ha ospitato mostre fotografiche, di pittura, scultura, reading di poesia, letture e recite per bambini, musica dal vivo, tornei di Subbuteo (favorendo la nascita di ben due club locali), ha presenziato col proprio stand ad eventi culturali in vari luoghi della città (teatro Magnani, piazza Garibaldi, palazzo delle Orsoline) e in importanti festival musicali. Ha svolto, in tutto e per tutto, una funzione sociale. Tutto questo sempre e rigorosamente senza mai chiedere nulla in cambio e senza aiuto alcuno da parte di istituzioni e/o sponsor privati, così da conservare una libertà intellettuale e un’indipendenza che nessuno oggi può mettere in discussione.
Grazie alle iniziative della Vecchia Talpa, a Fidenza sono transitati nomi di rilevanza nazionale. La libreria di via Gramsci ha ospitato tra gli altri Eraldo Baldini, Beppe Sebaste, Gianni Biondillo, Gianluca Morozzi, Ugo Cornia, Paolo Sollier, Cristiano Godano, Gene Gnocchi, Federico Fiumani, Glezos, Dente, Johnson Righeira, Johnny Grieco, Patrizio Fariselli, Freak Antoni, Tony Face, Eric Davidson, Philippe Marcadè, un genio del linguaggio come Maurizio Milani. E alla fine di ogni incontro ha offerto vino, pane e salame in un clima che chi ha imparato a conoscere descrive come “ideale”. Eppure La Vecchia Talpa chiude e qualcuno prima o poi si accorgerà del vuoto culturale lasciato da una piccola realtà “non di catena”, libera e un po’ sfigata. Vedrà qualche tipo strano in meno aggirarsi nei paraggi e non avrà un buco dove infilarsi a commentare i risultati calcistici col libraio o scaldarsi le ossa d’inverno. Ecco, forse quello spazio nato nel ’75, rimasto a lungo in letargo e rianimato nel 2005, dove si è provato a fare cultura senza snobismi (riuscendovi, spesso), a quel punto gli mancherà. E lo rimpiangerà, tardivamente. Le vetrine spente della Vecchia Talpa sono una sconfitta anche per la città, che assiste inerme alla progressiva desertificazione del suo centro storico nonostante qualcuno con un’invidiabile faccia tosta provi a convincerci del contrario (…)

Questa lettera risveglia qualche coscienza (parecchie), tanto che pochi giorni dopo decido di diffonderne un’altra. Questa:

Dopo che la notizia della chiusura della libreria si è diffusa in rete e sulla carta stampata, ho ricevuto attestati di solidarietà, comprensione, stima, inviti a non arrendermi attraverso email, messaggi Facebook e visite in negozio, spesso da parte di persone che vincendo una naturale timidezza mi hanno manifestato la loro convinzione che così andava a spegnersi un’idea, oltre che uno spazio fisico e commerciale: amici, conoscenti, frequentatori abituali e non. Tanti. Gente comune che in questi anni ha riconosciuto alla Vecchia Talpa una funzione sociale e la capacità di diffondere cultura remando contro le logiche di questo mercato tritatutto. Perché un libro è un oggetto prezioso e alla Vecchia Talpa questo concetto è sempre stato alla base di ogni scelta.
Quelle seguite alla diffusione dell’annuncio sono state giornate convulse ed emotivamente difficili. Più di una persona, con un’insistenza che ha del commovente, mi ha fatto capire  di non accettare l’idea dell’estinzione della Vecchia Talpa e di essere disposta a fare qualcosa di concreto perché questo non accada. E se io all’inizio ringraziavo di cuore ma facevo intendere che non sussistevano le condizioni per tornare sui miei passi, dopo una settimana di incontri incrociati e manifestazioni di consenso che sono andate ben al di là delle mie aspettative (un vero e proprio “movimento d’opinione”, non saprei altrimenti come descriverlo), alcune certezze hanno cominciato a vacillare. Ho incontrato di persona alcuni amici che si sono fatti avanti in questi giorni, altri li incontrerò nei prossimi. Soprattutto, ho avuto un incontro col mio commercialista al quale ho descritto la situazione e che, a quel punto, mi ha ventilato un’ipotesi di “conversione” dell’attività al fine di favorirne il salvataggio. Lo ha fatto usando parole semplici che mi hanno costretto a riflettere: non potevo ignorare lo slancio (non solo emotivo) emerso quest’ultima settimana.
Senza voler illudere nessuno (prima di tutto me stesso) ho pensato che era il caso di prendere un bel respiro e dare una chance a questa idea. Il commercialista (che poi è anche un amico) si è detto disponibile a spiegare a tutti gli interessati quello che ha spiegato a me. Tutti insieme, in negozio, martedì 5 febbraio alle 21, per non disperdere tempo ed energie.
Nel frattempo, come annunciato, La Vecchia Talpa chiude i battenti alle 19 di sabato 2 febbraio. E per il sottoscritto si prospettano giorni difficili. Proprio per questo, per capire se e come impiegare le energie rimaste, devo farmi un’idea delle forze in campo, soppesarle, capire se da “movimento d’opinione” si può passare allo stadio successivo. E lo devo fare in fretta, per ovvii motivi. Ti invito quindi a venire in libreria martedì sera per ascoltare il mio commercialista, avanzare proposte e contarci. Se la serata non porterà a nulla di concreto, andrò ad ingrossare le file dei disoccupati cronici (sono già mentalmente preparato), ma almeno potrò dire di averci provato (…)

Poi il 2 febbraio è arrivato: un pomeriggio difficile da dimenticare. Un abbraccio durato sei ore, i locali del negozio pieni di persone che volevano prolungare l’esistenza di uno spazio fisico e mentale rimandandone la fine. Tutto triste e bellissimo (e scusate la retorica). Poi, girata la chiave nella toppa, La Vecchia Talpa chiudeva la sua storia. Questo almeno all’apparenza.
Si, perché martedì 5 febbraio (un’anonima, fredda serata infrasettimanale nella quale la scelta più logica era starsene sciolti sul divano di casa) le persone che hanno risposto all’appello sono state più di quaranta. Così tante da far dire a qualcuno che tale slancio e tale “patrimonio umano” non dovevano andare dispersi. Di più: occorreva rendere pubblica la cosa. La Vecchia Talpa doveva sopravvivere, e per farlo l’unica strada possibile era convertirla in associazione culturale. Tante le persone coinvolte (di diversa estrazione sociale, culturale, politica) e tante le idee in campo, fin da subito: per la realtà fidentina, un mezzo miracolo. Si è deciso, tutti insieme, di ragionare all’insegna del realismo e di procedere per gradi, senza indugiare sull’entusiasmo diffuso ma facendo comunque perno su di esso per guardare avanti e “progettare”, cose che nella nostra città non eravamo più abituati a fare. La nascente associazione culturale “Amici della Vecchia Talpa” (non fate quelle facce, il nome è solo provvisorio, si accettano suggerimenti), oltre che far sopravvivere stoicamente l’omonima libreria, vorrebbe rappresentare un punto d’incontro per persone che hanno interessi diversi accomunate da un (per ora generico, ma sentito) “bisogno di cultura”. In ogni campo: letteratura, musica, fotografia, pittura, scultura, organizzando eventi all’interno e all’esterno della propria struttura, gite culturali, corsi di lingue, disegno, attività manuali e ludiche. Tanta carne al fuoco, forse anche troppa. Intanto però occorre partire. E per farlo, ancora prima della sua costituzione, occorre dare alla nascente associazione culturale due gambe con le quali muoversi. Come? Versando 20 euro (anche di più, se possibile) di “quota associativa”. Il nucleo iniziale di persone che hanno dato la loro disponibilità è già folto ma occorre che ognuno di noi faccia proseliti, illustri la situazione a chi ritiene sensibile a certe proposte e lo spinga ad associarsi. Subito, o quantomeno in tempi strettissimi.
Quindi fate così: prima di tutto diffondete questa email, modulo incluso. Poi stampate il modulo che trovate allegato e portatelo, compilato, sabato pomeriggio alla Vecchia Talpa in via Gramsci 39 a Fidenza, dalle 16 alle 19. Insieme ai 20 euro, ovvio. Se qualcuno di voi ha la possibilità di offrire di più può farlo e gliene saremo grati in eterno. Altrettanto importante però è che oltre alla vostra concreta adesione ne portiate in dote altre, il maggior numero possibile, per far crescere il capitale economico e umano ma anche per far capire a questa città che ci sono persone capaci di muoversi senza che gli aiuti piovano dall’alto. La “campagna di tesseramento” inizia sabato pomeriggio ma prosegue poi ad oltranza. Vi aspettiamo col vostro bravo modulo compilato, i vostri bravi 20 euro (come minimo) e se possibile con qualche modulo in più che avrete ottenuto convincendo parenti/amici/conoscenti della bontà del nostro progetto. Vi aspetta il nostro grazie e un bicchiere di vino, tanto per non perdere certe sane abitudini.

venerdì 22 febbraio 2013

The future is unwritten...

Benvenuti in questo spazio dell'associazione "Amici della Vecchia Talpa".
Si è sentita l'esigenza di creare un blog, per far partecipare tutte quelle persone magari poco avvezze ai social network, o che proprio preferiscono farne a meno, e permettere quindi a tutti di avere uno spazio libero per proporre idee, suggerire iniziative o discuterne di esse.